La giornata della memoria: l’umanità dietro la storia

a cura di Virginia De March , 3AC – Liceo Classico di ordinamento

Ogni anno, il 27 gennaio, il mondo si ferma per commemorare la Shoah, un evento che ha segnato per sempre la storia dell’umanità. Auschwitz, liberato nel 1945, è diventato il simbolo dell’orrore scaturito dall’odio e dall’indifferenza. Milioni di persone furono perseguitate e annientate: ebrei, rom, sinti, disabili, omosessuali e oppositori politici. La Giornata della Memoria non è solo una ricorrenza, ma un’occasione per riflettere sulla fragilità della nostra umanità e sulla necessità di costruire un futuro diverso. 

Il racconto dei sopravvissuti, come Liliana Segre e Sami Modiano, ci restituisce l’umanità dietro ai numeri. Segre ricorda che il primo passo verso la violenza è sempre l’indifferenza, quella che ha permesso a milioni di persone di essere private dei loro diritti senza che nessuno alzasse la voce. Modiano, sopravvissuto alla marcia della morte, ha dedicato la sua vita a testimoniare l’orrore vissuto, affinché le generazioni future possano comprendere che la memoria non è solo un dovere verso il passato, ma un’arma contro l’odio. Siamo abituati a pensare alla Shoah come a qualcosa di lontano nel tempo, quasi impossibile da replicare. Eppure, fenomeni come il negazionismo, l’antisemitismo e l’intolleranza dimostrano che il rischio è ancora presente. 

La memoria deve essere un monito costante: non basta conoscere la storia, bisogna saperla riconoscere quando si manifesta, anche nelle sue forme più sottili. È cruciale sensibilizzare, soprattutto tra i giovani, per impedire che l’indifferenza, l’ignoranza o la paura possano creare le condizioni per nuove ingiustizie. A noi giovani spetta il compito più grande:dobbiamo  essere custodi della memoria. Progetti come i “Viaggi della Memoria”, che portano studenti a visitare Auschwitz e altri luoghi simbolo, sono fondamentali per comprendere realmente l’orrore di quegli eventi. Camminare tra le baracche, osservare le fotografie e leggere i nomi delle vittime rende tutto più concreto e lascia un segno indelebile.La memoria non è solo qualcosa che si studia, ma qualcosa che si vive e che ci responsabilizza.

La Giornata della Memoria ci spinge a interrogarci su chi vogliamo essere, sia come persone sia come collettività. Ricordare non è solo un atto di rispetto verso il passato, ma un impegno concreto per il futuro: significa scegliere la solidarietà e combattere ogni forma di odio e pregiudizio. La Shoah ci ha mostrato che l’indifferenza e i piccoli gesti di intolleranza possono trasformarsi in tragedie. Solo mantenendo viva la memoria possiamo costruire un mondo in cui dignità e giustizia prevalgano. Non dimenticare è essenziale.

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