a cura di Sebastiano Giovanetti, 4AM (Liceo Linguistico Europeo, indirizzo Moderno)
Per prima cosa, cerchiamo di conoscere l’intervistatore!
Chi è Sebastiano? Una persona che crede fermamente nella frase: “La vita è come uno specchio: ti sorride
se la guardi sorridendo”. Infatti, chiunque si ritrovi davanti Sebastiano (anzi, meglio Seba) troverà dinnanzi a
sé una persona solare, pronta ad aiutare tutti e con qualche discutibile battuta sempre in serbo…
Come riconoscere Seba? Beh, cercando colui che “emana” musica, non perché sia nella sua anima, ma perché gli
auricolari, i suoi fidati compagni di viaggio, sono sempre e dico SEMPRE al massimo volume, facendo capire
a tutti la sua passione per la musica e in special modo per il rock.
Quindi, non stupitevi se sentirete “Master of Puppets” dei Metallica o “Stay Away” dei Nirvana! Ad ogni modo, adora la compagnia dei suoi amici (quindi, don’t stay away!)
L’altra sua fervente passione è il calcio, sport che pratica e ama. E’ tifoso dell’Inter, come si può capire dalla maglietta di Nicolò Barella che sfoggia ad ogni lezione di educazione fisica.
Su tutto ciò che ama fare, però, torreggiano lo scrivere e immaginare storie fantastiche con le quali
vivere mille e più vite. Tuttavia, non si tratta solo di fantasia o di mondi alternativi, ma anche di articoli di
tutto ciò che gli interessa, come l’articolo scritto l’anno scorso proprio sul blog che trattava il rock anni ’90.
Tutto ciò che avete letto è Seba, il vostro amichevole creativo di quartiere!
Parola chiave: creatività
Proprio un creativo come me, non poteva che decidere di intervistare un altro artista della scuola, nonché compagno di classe: Giacomo Valli.
Quindi iniziamo!
Si sa: il Collegio vescovile Pio x è pieno di talenti: dall’arte alla scrittura, dal teatro alla musica. Proprio in quest’ultimo ambito si muove lo studente di quarta liceo linguistico moderno Giacomo Andrea Valli.
Dunque, ho deciso di porgli qualche domanda sulla nascita di questa passione così forte.
Ciao Giacomo! Come stai? Eccitato per quest’intervista?
Ciao Seba! Devo dire che quest’occasione di poter esprimere apertamente chi sono veramente, è, come hai detto tu, eccitante.
Allora cominciamo subito! Come hai cominciato ad appassionarti alla musica?
Non ho cominciato in realtà. Ancor prima che io nascessi, se si può dire, ascoltavo molta musica e di tutti i generi! Dalla classica alla più contemporanea. Per dirla tutta, ho cominciato a comporre quando avevo circa 9-10 anni. Non potevo definirmi un genio come Wolfgang Amadeus Mozart, ma quelle che fino a poco tempo fa non erano che semplici ritmi, adesso si sono trasformati in progetti ben definiti tramite un programma sul computer.
Fantastico devo dire! Senti, hai parlato di genere musicale, ma qual è quello delle tue composizioni?
Per me la musica è una sola. Ci saranno pure dei generi diversi fra loro, ma dal loro insieme deriva la Musica con la “M” maiuscola, in tutto e per tutto. Abbraccio tutti i generi, ne provo diversi, ecco. Quando compongo ho un nome d’arte unico, sia che componga elettronica, sia che faccia reggaeton, hip-hop, pop, ecc… L’unico stile che non mi fa impazzire, né quando lo ascolto, tanto meno quando lo compongo, è il trap, privo di emozione.
Nome d’arte? Cosa intendi?
In precedenza avevo in mente di creare due identità per me stesso: una per quando facevo elettronica e una per gli altri generi. Tuttavia, ora penso che, dato che la musica è una sola, anche la mia identità debba essere unica ed unitaria: questo mi permette di comporre tutto ciò che voglio.
Il mio nome d’arte, dopo diverse opzioni, è Jackav.
Lo so che ti metto in difficoltà, ma se dovessi scegliere uno solo dei generi esistenti? Anzi, ti semplifico il quesito: fammi una top 3 generi preferiti di Jackav.
Seba, su! Non pensavo mi mettessi così in difficoltà!!!
Se proprio dovessi rispondere, direi: al terzo posto, la musica rock; al secondo, l’elettronica e sul gradino più alto del podio la pop.
Interessante. E se dovessi scegliere la canzone più bella per ogni genere che hai citato?
Beh, per il rock: Another Brick in the Wall – Pink Floyd (1979); per la elettronica: Get Down – Tiesto (2016) e per la pop: Party All The Time – The Black Eyed Peas (2009).
Belle canzoni devo dire! Come ultima domanda ti chiedo: qual è la canzone composta da te di cui vai più fiero?
Feel Alive. Non è ancora uscita al momento, ma è pronta per essere pubblicata a breve. Il genere che ho selezionato è la dubstep, sottogenere della elettronica. Devo dire che ho fatto proprio un bel lavoro, anche perché ci ho impiegato un mese e mezzo per completarla.
Possiamo sentire il brano in anteprima?
Fantastico Giacomo! Sei veramente sulla rampa di lancio per affermarti in quello che fai! Congratulazioni! Grazie per aver partecipato all’intervista.
Grazie a te per l’occasione!
Il prossimo Skrillex studia nel nostro collegio? Lo scopriremo solo in futuro!
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