A cura di Giada Gentile ed Elisa Giraldo (3 BG, Liceo Linguistico Europeo, indirizzo Giuridico-economico)
Fin dall’antichità, l’albero, per la maggior parte delle culture, simboleggia la vita. In particolar modo l’abete, albero sempreverde che risplende rigoglioso durante il periodo invernale, rappresenta la vita eterna. Quindi, l’albero di Natale, inserito nel contesto religioso, suggerisce speranza, pace e amore.
Il primo utilizzo dell’abete compare in ambito pagano, quando i Druidi, antichi sacerdoti, lo utilizzavano per riferirsi alla vita.
Anche i romani avevano l’usanza di regalare, durante i primi di gennaio, un rametto di abete per augurare buona fortuna, mentre il primo albero addobbato risale al 1570: secondo la leggenda, un abete venne decorato con mele e frutta secca a Brema, cittadina nel nord ovest della Germania. Anni dopo, la Duchessa di Brieg, in Germania, fece abbellire una stanza del suo palazzo con un abete trapiantato in un vaso.
Furono gli ufficiali prussiani a diffondere l’uso dell’albero di Natale nel sud della Germania; inoltre, quest’usanza si diffuse anche nel Regno Unito, grazie al marito della regina Vittoria d’Inghilterra, il principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, che era di origini germaniche.
Nel nostro secolo, la tradizione di addobbare l’abete con palle, fiocchi e luci, festoni e talvolta anche dolciumi, è diventata il simbolo del Natale ed ogni anno ci dà gioia, serenità e speranza.
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