Anche quest’anno la nostra scuola ha preso parte alle Olimpiadi della Filosofia. Il tema proposto per quest’anno è stato “Reale e virtuale”, un’occasione di riflessione filosofica su una questione quanto mai attuale.
Quest’anno quattro studenti si sono distinti nella fase di istituto e hanno potuto partecipare alla fase regionale delle Olimpiadi: Beatrice Lauro e Francesco Cianci, con un elaborato in lingua inglese, e Andrea Palma e Angelamaria Sartorello, con un elaborato in lingua italiana.
In particolare, Francesco Cianci si è aggiudicato il primo posto nella sezione in lingua straniera, qualificandosi per la fase nazionale!
Complimenti, ragazzi!
Grazie ai professori di filosofia, Alberto De Piccoli, Rachele Tortora e Lorenzo Nuscis e grazie ai ragazzi che ci hanno trasmesso i loro elaborati per permetterci di leggerli!
Elaborato a cura di Angelamaria Sartorello, 4AC
Alla base della natura non ci sono leggi causali bensì leggi probabilistiche. Se si ha la certezza che una certa causa provochi una certa conseguenza, perché un dato sintomo può essere indice di differenti patologie?
Si prenda in considerazione un paziente che si reca dal suo medico dal momento che accusa formicolii agli arti e crampi muscolari. Il sintomo riportato può essere causato da un eccessivo sforzo muscolare, da una malattia neurologica oppure da una somatizzazione. Dato un certo segnale fisico il dottore non ha al momento la certezza che questo sia indice di una malattia organica oppure inorganica. Si procede quindi con un’analisi, la quale mette in luce una carenza di magnesio nel sangue del paziente. A questo punto le cause possono essere varie: una scarsa assunzione di uno specifico alimento, l’uso massiccio di determinati farmaci oppure malattie più gravi.
Risulta evidente in ambito medico come uno stesso sintomo possa essere causato da problematiche differenti. Tuttavia, se la natura fosse regolata da leggi generalizzate, ad ogni evento dovrebbe corrispondere sempre una determinata conseguenza, in tal caso come si spiegherebbe la formulazione di diagnosi diverse per pazienti che accusano uno stesso sintomo? Non è possibile, pertanto, pensare che la natura sia regolata da leggi formulate secondo il rapporto se-allora sempre, bensì la struttura del mondo fisico si basa su leggi probabilistiche espresse dal rapporto se-allora in certa percentuale; c’è una determinata probabilità che un sintomo possa ricondurre ad una specifica malattia oppure ad un’altra.
Il medico giungerà dopo una lunga osservazione ad una diagnosi certa. A questo punto sorge il dubbio che la natura possa essere regolata da leggi causali, la somma infatti di tutti i sintomi e di tutte le analisi fa ricondurre ad una determinata patologia. Per verificare allora la certezza del rapporto se-allora sempre si provi a rovesciarlo: sempre allora-se. Formulata una certa diagnosi, sempre, allora deve per forza essere provocata dallo stesso se. Se si presenta quindi la stessa diagnosi per due pazienti, si può parlare di una stessa sintomatologia? Ciò non è sempre possibile. Si prenda in considerazione una malattia che può presentarsi attraverso spie diverse per ogni paziente. Una malattia neurologica, per esempio, può insorgere con disturbi alla vista oppure disturbi della sensibilità, due diversi sintomi per la stessa patologia. In tal caso il rapporto sempre allora-se risulta insoddisfacente. Si provi ad applicare ora lo stesso procedimento al rapporto se-allora in certa percentuale: in certa percentuale allora-se. Data una certa percentuale si può ricondurre un se comune anche ad un’altra percentuale, due diverse patologie possono manifestarsi con uno stesso sintomo. Si prenda come esempio un mal di pancia, questo può essere causato da una somatizzazione ansiosa oppure da un problema intestinale. Il rapporto che regola le leggi probabilistiche, a differenza di quello che regola le leggi causali, risulta quindi chiaro ed evidente, può essere di conseguenza posto alla base della struttura del mondo fisico.
Per leggere gli elaborati degli altri studenti, clicca qui: