Sette e cinquantacinque: l’inizio delle lezioni, la prima campanella della giornata. Orario iconico, che rimanda in modo univoco alla scuola, alla nostra scuola. Momento a volte odiato, perché si sa, per essere in classe entro le sette e cinquantacinque è necessario svegliarsi ben prima, e a volte temuto, perché già certe giornate scolastiche sono pesanti, figurarsi se c’è verifica alla prima ora! Altre volte, invece, orario agognato, sognato e atteso, specialmente in questo particolare periodo storico, dove stare tra i banchi non è stata più una certezza, mentre ritornarci è stata una boccata d’aria fresca, un sollievo. Quell’orario di cui ci si dimentica d’estate, che scandisce la nostra vita durante l’anno, momento con cui dobbiamo confrontarci, soglia di giornate da vivere con testa e cuore per costruire il nostro futuro. Sette e cinquantacinque, che all’apparenza potrebbe sembrare solo un orario, vuol dire scuola, e per estensione famiglia, casa.
Sì, ok, tutto molto poetico…ma cos’è Sette e cinquantacinque?
Le risposte possono essere due. Una di natura tecnica, l’altra più emotiva, profonda.
“Sette e cinquantacinque” è un giornale interamente realizzato da una classe del Pio X International, primo biennio IGCSE, con lo scopo di creare un prodotto concreto allenandosi nella scrittura di tipologie testuali che fanno parte del sillabo e che devono essere padroneggiate in vista dell’esame finale. Nato ormai tre anni fa, ha visto succedersi una redazione che, dopo aver creato il progetto da zero (titolo, sezioni principali, sezioni extra) ed averlo portato avanti per l’intero biennio, ha di recente passato il testimone ad una nuova prima. Questa classe ha ricevuto in eredità un giornale strutturato, ma da riempire con nuove idee e contenuti, da migliorare, arricchire, far crescere. Il tutto sotto la guida di un complice e visionario professore, che ha semplicemente dato vita ad un piano diabolico con il fine di creare qualcosa che avrebbe sognato di fare ai tempi del liceo, senza averne avuto la possibilità. Sapeva, in cuor suo, che un’attività del genere avrebbe potuto accendere una scintilla e, chissà, far vedere la scrittura sotto un altro punto di vista.
E la risposta profonda quale sarebbe? Si potrebbero scrivere pagine a riguardo, ma l’idea di fondo è la percezione della scrittura non come semplice esercizio di stile, non come un foglio protocollo che passa dalla classe (o casa dello studente) allo studio del professore e compie il percorso inverso con dei segni rossi, ma come un passo intermedio volto alla produzione di qualcosa di tangibile, da sfogliare, da conservare, da rileggere e da condividere. Non si tratta di scrivere per scrivere, ma di creare un prodotto reale, di organizzazione, di condividere con gli altri ciò che ci piace e ci appassiona. Sette e cinquantacinque è questo, e anche di più. E chi meglio della redazione stessa può dare un’idea di cosa significhi partecipare a questo progetto?
Con l’occasione dell’inizio di questa esaltante collaborazione con il PioParlante, che ringrazio in anticipo per l’ospitalità concessa, vi lascio alle parole di chi Sette e cinquantacinque l’ha creato e di chi contribuisce tuttora alla sua realizzazione, di chi lo vive e lo rende possibile.
Il vostro umile messaggero.
Prof. Gardin
“Sette e Cinquantacinque è un modo attraverso il quale i ragazzi riescono ad esprimersi usando la loro creatività. Gli articoli di giornale che vengono scritti si riferiscono a vari argomenti, quali: Cronaca, Opinioni, Sport, Viaggi e le sezioni extra, dove maturano le idee di ogni studente per dar vita a dei cruciverba, giochi enigmistici, ricette e tanto altro. Questa attività è considerata come una cosa positiva per gli studenti, perché stimola il loro pensiero, quindi va sfruttata come occasione per alleviare la tensione dei compiti scolastici e divertirsi a scrivere.”
Edoardo Crea (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Sette e Cinquantacinque è un giornale creato dagli studenti della 1 IGCSE del Pio X International colmo di testi di svariate tipologie; si possono trovare articoli di cronaca, d’opinione e alcuni riguardanti la cultura. Sono presenti anche delle sezioni extra alla fine del giornale in cui si possono trovare cruciverba, freddure e molto altro. Personalmente ritengo che il giornale “Sette e cinquantacinque” sia una modalità interessante e divertente per riuscire a stimolare gli studenti a scrivere articoli rendendo lo sforzo e la fatica quasi inesistente.”
Nicolò Maccatrozzo (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Per me Sette e Cinquantacinque è stato uno dei progetti scolastici più affascinanti a cui io abbia mai partecipato. Il giornale ha reso la classe più forte, più unita, visto che per realizzarlo, non solo abbiamo dovuto mettere in pratica tutte le abilità imparate in classe, ma abbiamo dovuto anche lavorare insieme nella creazione degli articoli, decidere gli argomenti e trovare un modo per ampliare il progetto e renderlo perfetto in tutti i sensi. Sì, penso che Sette e Cinquantacinque sia perfetto, per la sua originalità, il suo contenuto, e soprattutto per tutti gli sforzi e tutti i sorrisi che i membri della nostra classe hanno impiegato nella sua realizzazione. Quando sarò più grande, l’unica cosa che dovrò fare per ricordare tutti i momenti vissuti con i miei compagni, sarà sfogliare uno dei tanti numeri di Sette e Cinquantacinque creati da noi.”
Alejandro Garcìa Rivera (IB1 – Redazione iniziale)
“Sette e Cinquantacinque è un progetto che mi è piaciuto molto, perchè ha finalmente dato un senso ai classici compiti scritti che vanno fatti a scuola. Con Sette e cinquantacinque adesso posso esprimere la mia opinione su alcune notizie, e condividere queste opinioni. Oltretutto è anche molto soddisfacente vedere il proprio lavoro impaginato e pubblicato.”
Niccolò Selmin (IGCSE1 – Redazione attuale)
“L’idea del giornale di classe è un modo divertente, simpatico e diverso dal solito per imparare a scrivere. Secondo me imparare non significa solamente studiare ma anche mettere in pratica ciò che si studia divertendosi tramite giochi e progetti, proprio come quello del giornale. Questo progetto mi ha aiutato molto ad aprirmi e a scrivere con più scioltezza, quindi a migliorare.”
Anastasia Mutti (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Spesso, la mattina, durante la giornata scolastica, sento pronunciare dai miei compagni l’espressione “sette e cinquantacinque”: la maggior parte lo fa per puntualizzare l’imminente inizio delle lezioni, oppure per protestare contro l’inizio delle fatidiche due ore di matematica del lunedì, che lasciano il posto a facce smarrite ed espressioni assenti. Ogni volta che sento quell’orario, però, non posso fare a meno di pensare al nostro giornalino di classe, che ha invece saputo emozionarci e unirci attraverso la scrittura.
Ciò che distingue questo progetto da un comune tema è la libertà di scelta degli argomenti da esplorare, che ci ha permesso di sviluppare attitudini diverse e di raggrupparle attraverso una serie di regole che rendessero il prodotto finale sistematico e invitante alla lettura. È stato anche un modo di metterci alla prova con noi stessi, in quanto abbiamo imparato a sviluppare la consapevolezza che solo attraverso il confronto con gli altri siamo in grado di creare un testo in grado di sorprendere, e non un elaborato fine a sé stesso.”
Giulia Floreani (IB1 – Redazione iniziale)
“Secondo me questo progetto è essenziale, è una sorta di svolta per tutti quanti: sia per noi studenti-scrittori che in questo modo siamo liberi di esprimere le nostre opinioni (e non solo) riguardo temi che ci interessano e appassionano, sia per i lettori che di conseguenza possono arricchire la propria cultura anche informandosi riguardo temi di attualità. In aggiunta a ciò, il giornalista ha più libertà di un autore televisivo per esempio, e chi si dedica alla lettura può scegliere quale articolo leggere. Peraltro, Sette e cinquantacinque è un’attività che fa raggiungere il desiderio di esprimersi, di comunicare e di far conoscere il proprio pensiero. Infine, fare un giornale vuol dire anche imparare a lavorare in gruppo, dove ognuno ha il suo ruolo ma tutti sono fondamentali per la riuscita finale.
Giulia Pegoraro (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Potrebbe sembrare ironico, ma al dire il vero “Sette e Cinquantacinque” inizialmente mi sembrava principalmente una maniera in cui si potevano prendere voti alti con poco impegno e senza il bisogno di studiare per ore noiosissime poesie. Tuttavia sono stato costretto a ricredermi poiché questo progetto in poco tempo è diventato ciò che rappresentava me e la mia classe, perciò di conseguenza è subito diventato anche uno stimolo a voler scrivere al meglio delle nostre capacità in modo tale da creare il giornalino.”
Giorgio Dal Pont (IB1 – Redazione iniziale)
“Scrivere questi articoli per noi è un modo per imparare tramite ciò che ci piace rimanendo su temi attuali o volendo indietreggiando nella linea temporale. I nostri articoli possono anche contribuire con lo sviluppo della cultura dato che riguardano svariati temi nei quali non tutti possono essere esperti. Il nostro giornale è un modo divertente di imparare dal quale tutti, compresi i lettori, possono trarre insegnamenti.”
Giovanni Barcati (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Per me Sette e cinquantacinqueè più di un progetto. È qualcosa che coinvolge gli alunni con i professori. È qualcosa che fa imparare sia a te che agli altri. È un qualcosa che ognuno vorrebbe fare odi cui vorrebbe far parte. Perché 7:55 siamo noi alunni,che, insieme alle nostre abilità e passioni, cerchiamo di esprimerci e di approfondirle. Senza mezzi termini, 7 e 55 è il sinonimo di gruppo.”
Domenico Rizzo (IGCSE1 – Redazione attuale)
Secondo il progetto del giornale è una bellissima iniziativa perché ci permette anche di divertirci in un ambito che magari può essere noioso. Inoltre è molto gratificante quando abbiamo la copia cartacea quindi le nostre idee concrete. Come progetto è bello anche perché nelle sezioni ci permette di confrontarci e lavorare di gruppo e ci stacca anche un po’ dalla frenesia della scuola con attività divertenti ma anche didattiche come le iniziative extra del giornale.
Gabriele Carniel (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Partecipare alla creazione di “Sette e Cinquantacinque” è una grande possibilità per noi ragazzi, per imparare a strutturare un giornale in maniera divertente, rimanendo sempre aggiornati su ciò che accade nel pianeta in cui viviamo e non solo. Nel giornale si può leggere di tutto e di più, perfino degli articoli riguardanti eventi avvenuti prima dell’invenzione del giornale stesso. Oltre ad articoli e notizie, ci sono anche delle sezioni dedicate alle barzellette, viaggi, cucina e tanto alto; insomma non ci si annoia proprio mai!”
Angelica Piovesan (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Sette e Cinquantacinque è stato e sarà un progetto interessante, questo mi ha aiutato nel capire come scrivere meglio e come, se lavorando insieme, anche grandi progetti siano possibili. Ho apprezzato anche la nostra possibilità di scelta riguardo le categorie “extra” del giornalino, questa scelta ci ha permesso di personalizzarlo ulteriormente. Questo lavoro ha permesso di esprimermi davanti a molte persone con facilità. Mi divertirò ancora molto e imparerò molto continuando questa avventura.”
Matteo De’ Longhi (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Per me Sette e Cinquantacinque è stato un progetto stimolante, che mi ha fatto avvicinare al mondo della scrittura e del giornalismo, e che ha unito la classe creando un obiettivo comune. É stato un modo pratico di imparare e utilizzare le nostre conoscenze acquisite in classe, ma anche un mezzo creativo per esprimere sé stessi ed approfondire argomenti per noi interessanti.”
Maria Vittoria Ramonda (IB1 – Redazione iniziale)
“Il giornalino della classe è un mezzo per esprimere le tue opinioni e conoscere quelle degli altri. Un’occasione per ascoltare diversi punti di vista e ampliare la tua cultura leggendo i vari e interessanti articoli. Inoltre è possibile farsi due risate grazie alla sezione umorismo oppure sfidare la mente con le pagine di enigmistica.”
Anna Gomirato (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Sette e Cinquantacinque è un’iniziativa molto interessante perché è un modo in cui più persone possono leggere testi scritti da coetanei e di vari generi che altrimenti non avrebbero avuto modo di vedere tutti insieme in un unico giornale. Trovo che sia un ottimo modo per racchiudere in un’unica fonte tutta la creatività e conoscenza di ogni studente della classe. Inoltre, mi sono divertita molto a creare parte dei contenuti, è stata un’esperienza molto stimolante. Ho vissuto questo progetto in modo molto positivo e con entusiasmo. Penso che il risultato finale sia meraviglioso, che il giornale sia veramente molto piacevole da leggere e che possa essere anche un incentivo per altri giovani a scrivere a loro volta.”
Ludovica Persico (IGCSE1 – Redazione attuale)
“Sette e Cinquantacinque è un giornalino ispirato alla condivisione di diversi temi scelti da noi studenti, il periodico si divide in diverse sezioni per cui l’incaricato crea un articolo appartenente all’argomento. Ognuno può scegliere di che sezione fare parte e di che cosa parlare, questo lascia molta libertà di espressione riguardo ai nostri punti di vista e idee sull’assunto. La partecipazione comune rende questo giornale unico e un punto di unione tra persone a volte molto diverse tra loro che collaborano per la sua creazione.”
Veronica Zaniol (IGCSE1 – Redazione attuale)
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