a cura di Emma Sacchini, 3CA e Bianca Carnio, 3AM – Liceo Linguistico Europeo, indirizzi Artistico-Letterario e Moderno
Eugenio Borgna, una delle figure più amate e rispettate della psichiatria italiana e mondiale, si spegne e ci lascia il 4 dicembre 2024, a 94 anni. Conosciuto per il suo approccio umanistico alla psichiatria, Borgna ha sottolineato il valore terapeutico delle emozioni, promuovendo empatia e ascolto come elementi centrali nella cura della mente.
Nato il 22 luglio 1930 a Borgomanero, Borgna ha ricoperto ruoli fondamentali come primario di psichiatria e direttore dei reparti femminili presso l’Ospedale Maggiore di Novara e docente all’Università di Milano. La sua carriera è stata caratterizzata da una sensibilità unica verso la sofferenza umana: “Volevo aiutare senza opprimerli”, con particolare attenzione alle esperienze femminili e ai disturbi legati alla depressione.
Borgna ha scritto molti libri, come Le figure dell’ansia e L’arcipelago delle emozioni. Non sono semplici testi scientifici, ma veri e propri viaggi nell’animo umano, in cui psichiatria, filosofia e letteratura si collegano, con riflessioni personali e citazioni ispirate dalle opere di scrittori come Rainer Maria Rilke, Emily Dickinson e Giacomo Leopardi.
Il suo impatto va ben oltre le questioni cliniche: Borgna ha promosso un cambiamento culturale profondo nel modo di comprendere e affrontare la salute mentale. Ha insegnato a vedere la sofferenza con empatia e gentilezza, dimostrando che le relazioni autentiche possiedono un potere curativo superiore a qualsiasi trattamento farmacologico. Per questo, ha sempre sottolineato l’importanza di prendersi cura della persona nella sua interezza, andando oltre il semplice trattamento dei sintomi e incoraggiando un dialogo aperto e un ascolto attento.
Con la sua scomparsa, perdiamo non solo un eccezionale psichiatra, ma anche un autentico maestro di umanità.
Lascia un commento