Giornata della Memoria: la memoria come faro di speranza

a cura di Emma Tallon, 3AC – Liceo Classico, indirizzo di Ordinamento


Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, è una delle date più importanti per il nostro Paese e per tutto il mondo. Una giornata dedicata alla memoria delle vittime dell’Olocausto, ovvero  il genocidio perpetrato dal regime nazista contro gli ebrei e altre minoranze durante la Seconda Guerra Mondiale: si è trattato di un’eliminazione sistematica di una stirpe. 

Si tratta anche di un appello a riflettere sulla nostra responsabilità storica e civile. Ogni anno, viene ricordato a tutti noi quanto la crudeltà umana possa sfociare nell’odio, ma anche quanto sia fondamentale fare in modo che simili atrocità non possano mai più accadere. Per farlo, è essenziale non dimenticare, ogni anno rinforzando il nostro impegno a custodire la memoria.

Un film che mi ha particolarmente colpito e che è stato spesso protagonista di riflessioni in occasione della Giornata della Memoria è “La vita è bella” di Roberto Benigni. Seppur ambientato nel contesto dell’Olocausto, questo film  riesce a trattare un tema tanto doloroso con un’ironia e una sensibilità che stridono con la tragedia che descrive.

Il film racconta la storia di Guido, un uomo che, pur di proteggere il proprio figlio dalle atrocità del campo di concentramento, gli fa credere che tutto quello che stanno vivendo sia un gioco. Il film mostra come l’amore e la fantasia possano essere strumenti di resistenza, ma anche di sopravvivenza.

Il concetto che mi ha colpito del  film è proprio la fusione tra tragedia e speranza, tra la brutalità del mondo e la capacità dell’essere umano di non rinunciare alla propria vita, sperando, anche nelle situazioni più estreme. Il protagonista Guido, infatti, non ignora la sofferenza, ma fa di tutto per evitare che il figlio percepisca la realtà. Cerca di dare al figlio la sua giovinezza.

Nonostante la tragedia sia sempre dietro l’angolo, lui prova a trasmettere la bellezza della vita anche nel bel mezzo dell’inferno al proprio bambino. Il film ci mostra che la memoria non è solo un atto di rievocazione storica, ma una forma di lotta contro l’oblio, una battaglia per non lasciare che la violenza cancelli la bellezza della vita. Questo film ci aiuta a comprendere quanto sia importante raccontare, parlare e testimoniare.

La Giornata della Memoria non dovrebbe limitarsi a una semplice commemorazione, ma rappresentare un’occasione per riflettere sul presente. La violenza e la discriminazione, seppur in forme diverse, permangono tristemente nella nostra società. Riconoscere i segnali di queste intolleranze, anche nei gesti quotidiani più piccoli, è il primo passo per impedire che la storia possa ripetersi.

La memoria deve rappresentare un faro di speranza per il domani; solo attraverso la consapevolezza delle atrocità passate possiamo prevenire il ritorno delle barbarie. Ricordare vuol dire narrare, garantendo che i volti delle vittime non svaniscano nel silenzio, mantenendo vivo il ricordo in ogni individuo. Questo diventa una responsabilità collettiva e un impegno verso le generazioni future.

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