“Stelle di cannella”: una riflessione tra storia e memoria

a cura di Emma Malasorti, 3CA – Liceo Linguistico Europeo, indirizzo Artistico-Letterario


In un periodo in cui il ricordo della Seconda Guerra Mondiale rischia di affievolirsi, “Stelle di cannella” di Stefania Auci si rivela una lettura che, pur non trattando direttamente l’Olocausto, si inserisce perfettamente nella riflessione sulla memoria storica e sulle cicatrici che la guerra lascia nelle vite delle persone. Il romanzo racconta una storia di crescita e di resistenza, tra le vicissitudini di una famiglia durante gli anni bui del conflitto.

Ambientato tra gli anni ’30 e ’40, “Stelle di cannella” narra le vicende di una giovane ragazza, Teresa, la cui vita è segnata dalla guerra e dalle atrocità che la accompagnano. Cresciuta in una Sicilia che si trova nel cuore dei cambiamenti storici, Teresa è testimone, come tanti altri, dei traumi provocati dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla distruzione. La sua storia è il riflesso della vita di milioni di persone che hanno vissuto quegli anni di violenza e disperazione, e che hanno cercato, dopo la fine del conflitto, di ricostruire le loro esistenze, tra memoria e oblio.

Il romanzo della Auci riesce a intrecciare una narrazione personale con una più ampia riflessione sociale e storica, mostrando come la memoria familiare si mescoli con quella collettiva. La “stella di cannella” di Teresa non è solo un simbolo della sua infanzia, ma diventa il filo conduttore che la accompagna nel corso della sua vita, a ricordare momenti di gioia e di dolore, di speranza e di abbandono. In questo modo, la cannella non è solo un aroma che accompagna i ricordi, ma anche un ingrediente che, pur evocando la dolcezza del passato, sottolinea l’amarezza e il risentimento che la guerra lascia nel cuore di chi l’ha vissuta.

L’importanza della memoria è un tema centrale nel libro. La guerra e le sue atrocità sono descritte non solo come eventi storici, ma come elementi che agiscono direttamente sulle persone, sulle loro famiglie, sul loro modo di vivere e di vedere il mondo. Teresa cresce e cambia, ma non può mai dimenticare l’impatto che la guerra ha avuto sulla sua vita e su quella degli altri. La memoria diventa un modo per comprendere il presente e per non ripetere gli errori del passato.

In un contesto come quello della Giornata della Memoria, “Stelle di cannella” invita a riflettere sul valore della testimonianza. La storia di Teresa è, infatti, un richiamo all’importanza di non dimenticare, di mantenere viva la memoria storica per evitare che le atrocità del passato possano ripetersi. La guerra, che diventa l’elemento centrale della narrazione, non è mai solo un fatto remoto, ma qualcosa che lascia cicatrici durevoli, che trasmette generazione dopo generazione il peso del dolore, ma anche la forza di resistere.

Con la sua scrittura intensa e delicata, ci fa capire che il ricordo è necessario per dare valore alla vita, per rendere omaggio a chi ha sofferto, ma anche per far sì che i giovani, che non hanno vissuto quegli orrori, possano comprendere la necessità di costruire un futuro di pace e rispetto.

La Giornata della Memoria non è solo un tributo a chi ha perso la vita durante il conflitto, ma un’occasione per ricordare a tutti, lettori e non, che la memoria è una responsabilità collettiva, che non possiamo mai permetterci di dimenticare.

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