Limitazione dei Social Media nel Regno Unito e in Australia: un approccio alla sicurezza dei minori

a cura di Elen Fabiano e Maj Campbell Davies, 5LL -Liceo Linguistico Europeo, Indirizzo Giuridico-Economico

Negli ultimi anni, l’uso dei social media è cresciuto esponenzialmente, diventando una parte integrante della vita quotidiana di milioni di giovani in tutto il mondo. Tuttavia, con questo aumento dell’uso sono emerse anche preoccupazioni significative riguardo ai rischi associati a queste piattaforme, in particolare per i minori. In risposta a tali preoccupazioni, il Regno Unito e l’Australia hanno intrapreso iniziative per limitare l’accesso ai social media da parte dei giovani, adottando misure che mirano a proteggere i minori da contenuti inappropriati e comportamenti predatori.

L’uso dei social media è stato associato a una serie di problemi, tra cui cyberbullismo, adescamento online e dipendenza digitale. Secondo uno studio condotto dalla Royal Society for Public Health, il 70% dei giovani ha dichiarato di aver subito esperienze negative sui social media. Inoltre, i dati mostrano un aumento preoccupante dei crimini legati all’adescamento online, con oltre 34.400 casi registrati nel Regno Unito negli ultimi sei anni. Questi fattori hanno spinto i governi a prendere in considerazione misure più severe per tutelare i giovani.

Nel Regno Unito, il governo ha proposto l’Online Safety Act, una legge che mira a garantire la sicurezza online per gli utenti, in particolare per i minori. Una delle disposizioni più controverse è il divieto di accesso ai social media per i minori di 16 anni. Questa proposta si basa sull’idea che i genitori debbano avere un ruolo attivo nella supervisione dell’uso dei social media da parte dei propri figli.

Il governo ha sottolineato che l’intento non è quello di demonizzare le piattaforme digitali, ma piuttosto di responsabilizzare i genitori e fornire loro gli strumenti necessari per proteggere i propri figli. Tuttavia, la proposta ha sollevato interrogativi riguardo alla sua attuabilità e all’efficacia della verifica dell’età.

A gennaio 2025, è prevista una consultazione pubblica che potrebbe fornire ulteriori dettagli sulle modalità di attuazione della legge. Le autorità stanno raccogliendo feedback da esperti, genitori e operatori del settore per garantire che le misure siano praticabili e rispettino i diritti degli utenti.

In Australia, il governo ha adottato un approccio più deciso con l’approvazione di una legge che vieta l’accesso ai social media per i minori di 16 anni. Questa legislazione richiede alle piattaforme digitali di implementare sistemi di verifica dell’età robusti, utilizzando metodi biometrici o documenti d’identità ufficiali per garantire che solo gli utenti autorizzati possano accedere ai servizi.

Il premier Anthony Albanese ha descritto i social media come un “motore di ansia” e ha evidenziato la necessità di proteggere i giovani dai contenuti dannosi e dai comportamenti predatori online. La legge prevede sanzioni severe per le piattaforme che non si conformano alle normative, con multe che possono raggiungere i 49,5 milioni di dollari australiani (circa 32 milioni di dollari americani).

Una delle principali sfide associate a queste legislazioni è la questione della verifica dell’età. Le piattaforme social devono trovare un equilibrio tra la protezione degli utenti e la salvaguardia della privacy. I metodi biometrici possono sollevare preoccupazioni riguardo alla raccolta e all’uso dei dati personali. Inoltre, ci sono dubbi sull’efficacia delle misure proposte: molti adolescenti potrebbero facilmente aggirare i sistemi di verifica.

Le reazioni alle nuove leggi sono state miste. Molti genitori e gruppi per la tutela dei diritti dei minori hanno accolto con favore le iniziative come un passo necessario verso una maggiore sicurezza online. Tuttavia, esperti del settore tecnologico e organizzazioni per la libertà di espressione hanno espresso preoccupazioni riguardo alla possibile censura e all’impatto sulla libertà individuale.

Le limitazioni imposte ai social media nel Regno Unito e in Australia rappresentano un tentativo significativo di affrontare le sfide emergenti legate alla sicurezza online per i minori. Mentre entrambi i paesi cercano modi efficaci per proteggere i giovani utenti da contenuti dannosi e comportamenti rischiosi, resta da vedere come queste leggi saranno implementate nella pratica.

La questione della sicurezza online è complessa e richiede un approccio equilibrato che consideri sia la protezione dei minori sia il rispetto della libertà individuale. Con l’evoluzione continua delle tecnologie digitali, sarà fondamentale monitorare l’efficacia delle misure adottate e apportare eventuali modifiche necessarie per garantire un ambiente online sicuro e positivo per tutti gli utenti.

Tuttavia, il divieto potrebbe anche avere effetti negativi sullo sviluppo sociale dei minori. I social media offrono opportunità uniche per interagire con coetanei, sviluppare competenze comunicative e costruire relazioni. Escludere i giovani da queste piattaforme potrebbe limitare la loro capacità di navigare nel mondo digitale e di sviluppare competenze sociali fondamentali per il futuro.

Molti giovani utilizzano i social media non solo per interagire con amici, ma anche come strumenti educativi. Piattaforme come YouTube e Reddit possono fornire contenuti informativi e opportunità di apprendimento. Il divieto potrebbe limitare l’accesso a queste risorse e ridurre le opportunità di apprendimento informale. 

Inoltre, l’interazione sui social media può stimolare la creatività e l’innovazione tra i giovani. Limitando l’accesso, si rischia di soffocare il potenziale creativo di una generazione che potrebbe beneficiare dall’espressione artistica e dalla collaborazione online

Le grandi aziende tecnologiche hanno espresso preoccupazioni riguardo alla fattibilità della legge. Critici sostengono che la verifica dell’età attraverso metodi biometrici possa essere facilmente aggirata e che le piattaforme potrebbero non essere in grado di implementare efficacemente tali restrizioni. Questo potrebbe portare a conflitti tra il governo australiano e le aziende tecnologiche, creando un clima di incertezza.

Un altro aspetto critico è il potenziale impatto sulla libertà di espressione. Il divieto potrebbe limitare la capacità dei giovani di esprimere le proprie opinioni e partecipare attivamente a discussioni pubbliche online. Ciò solleva interrogativi su come bilanciare la protezione dei minori con il diritto alla libertà di espressione.

Le conseguenze a lungo termine del divieto dei social media per i minori in Australia sono complesse e multifaceted. Mentre ci sono indubbi benefici nella protezione dei giovani da contenuti dannosi e rischi per la salute mentale, ci sono anche potenziali svantaggi legati allo sviluppo sociale ed educativo. 

La sfida principale sarà trovare un equilibrio tra la sicurezza dei minori e le opportunità offerte dal mondo digitale. Sarà fondamentale monitorare gli effetti della legge nel tempo e apportare modifiche necessarie per garantire che i giovani possano beneficiare delle tecnologie moderne in un ambiente sicuro e protetto.


Fonti:

[1] https://www.millionaire.it/australia-stop-ai-social-per-i-minori-di-16-anni-una-scelta-senza-precedenti/

[2] https://www.corriere.it/tecnologia/24_novembre_07/l-australia-vuole-vietare-i-social-ai-minori-di-16-anni-sono-dannosi-per-i-nostri-figli-4af82fad-a88f-4c75-8252-9dd26914bxlk.shtml

[3] 

[4] 

https://www.avvenire.it/economia/pagine/australia-social-media-16-anni-legge

[5] https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/META-PLATFORMS-INC-10547141/attualita/L-Australia-approva-il-divieto-di-utilizzare-i-social-media-per-i-minori-di-16-anni-48484068/

[6] https://forbes.it/2024/11/29/australia-no-social-media-minori-16-anni-cosa-sappiamo/

[7] https://it.euronews.com/next/2024/11/27/australia-il-divieto-di-utilizzo-dei-social-media-per-i-minori-di-16-anni-passa-alla-camer

[8] 

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