a cura di Bianca Carnio ed Elisa Gentile, 3LL – Liceo Linguistico Europeo, indirizzi Modeno e Giuridico-Economico
Il fentanyl è un farmaco sviluppatosi negli anni ‘60 per il trattamento del dolore grave, come
quello di interventi chirurgici o malattie terminali. Le prescrizioni sono però diventate
incontrollate e negli Stati Uniti questo farmaco è diventato una droga. Dal boom del 2010
gli oppioidi illegali hanno travolto le città americane, contributo dato anche dal costo molto
economico delle sostanze. La crisi del fentanyl negli Stati Uniti ha assunto dimensioni
tragiche. Ogni anno, oltre 100.000 persone muoiono per overdose, e gran parte di queste
morti sono causate proprio da questa sostanza: una droga sintetica, economica da produrre e 100 volte più potente della morfina che anche se presa in piccole dosi può essere fatale,
anche per il fatto che i macchinari con cui queste sostanze sono prodotte non garantiscono
dosaggi coretti e alcune pillole di Fentanyl sono così cariche da uccidere chi le assume.
Il ruolo della Cina e del Messico
La Cina è il principale produttore di fentanyl e dei precursori chimici necessari per
sintetizzarlo. Questi ingredienti vengono poi spediti in Messico, dove i cartelli della droga si
occupano della produzione e del traffico della sostanza negli Stati Uniti. Questo “triangolo”
rappresenta un business da 1.5 trilioni di dollari, ma con effetti devastanti sulla salute
pubblica e sull’economia americana. La Cina è il più grande produttore di sostanze chimiche,
produce circa il 40% di esse ed è la scelta per i traffici illegali.
La risposta di Trump: i dazi
Di fronte a questa emergenza, Donald Trump ha deciso di puntare su una soluzione drastica
poiché i tentativi di Biden per reprimere questo traffico non hanno avuto risultati:
l’imposizione di dazi commerciali contro la Cina. La strategia mira a ridurre il traffico
dei precursori chimici, ma le perplessità non mancano. Molti esperti si chiedono infatti se i dazi siano davvero efficaci o se si tratti solo di una mossa politica che rischia di danneggiare i rapporti economici senza risolvere il problema alla radice. In Messico ci sono due contendenti del mercato americano, ovvero il cartello di Jalisco Nuova Generazione e il cartello di Sinaloa. Trump ha dichiarato guerra a entrambi i cartelli, prevedendo un piano antiterroristico.
Un problema complesso
Il fentanyl è diventato un simbolo della nuova era del narcotraffico: una droga che si produce
facilmente, costa poco e ha un impatto letale. A differenza della cocaina e dell’eroina degli
anni passati, questa crisi è alimentata da processi industriali e globalizzati, dove la chimica e il commercio internazionale giocano un ruolo centrale.
La lotta contro il fentanyl richiede più di una semplice guerra commerciale. Servono
collaborazioni internazionali, controlli più rigidi e, soprattutto, politiche di prevenzione e supporto per le comunità più colpite. Se la Cina, il Messico e gli Stati Uniti non lavoreranno
insieme, questa crisi continuerà a mietere vittime.
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