a cura di Elisa Giraldo, 5BG – Liceo Linguistico, indirizzo Giuridico-economico
Cari lettori e lettrici,
quest’ultimo articolo in concomitanza con le vacanze natalizie vuole essere un augurio per un nuovo anno pieno di soddisfazioni, salute e benessere attraverso il racconto di un’antica tradizione caratteristica della Scozia, in particolare di un piccolo paesino situato nei pressi di Edimburgo, chiamato South Queensferry, reso particolare dalla presenza di tre ponti che uniscono le due rive.
Si tratta del “Loony Dook”, uno straordinario evento benefico che negli ultimi anni viene gestito ed organizzato dall’Edinburgh Council e rientra nelle attività previste dalla città per l’Hogmanay, termine scozzese che definisce l’ultimo giorno dell’anno ed è sinonimo delle feste e delle celebrazioni associate al capodanno.
L’attività si svolge ogni anno il primo gennaio dal 1986, nato come suggerimento scherzoso di tre abitanti del posto per un rimedio ai postumi di una sbornia di Capodanno ripetuto per l’effetto benefico. Dopo alcuni anni di rilevanza esclusivamente locale, l’evento è gradualmente cresciuto negli anni ’90, sia in popolarità che in numero di partecipanti, fino a diventare di rilevanza nazionale. Infatti, ogni anno sempre più persone decidono di iscriversi a questo vero e proprio spettacolo in quanto l’evento consiste nel travestirsi nei modi più particolari per creare un colorato corteo che si muove per le vie del paese fino ad immergersi tutti insieme nelle gelide acque del Firth of Forth, ed ecco qui in che senso “effetto benefico”: rinfrescante e rigenerante!
Il nome “Loony Dook” è una combinazione di due parole scozzesi che significano “tuffo” o “bagno”. Secondo alcune interpretazioni che ne attribuiscono un significato più profondo, sembra che quest’immersione possa essere di buon auspicio, una purificazione per iniziare il nuovo anno al meglio.
Quattro anni fa ho avuto l’occasione di prendere parte a questo evento caritatevole, provando personalmente la gioia che quest’attività porta nei cuori delle persone, sia per chi partecipa tuffandosi nell’acqua freddissima, sia per chi gioisce guardando. Io mi sono travestita da spagnola perché la gonna lunga mi ha permesso di cambiarmi velocemente subito dopo l’immersione per evitare di raffreddarmi troppo! C’era chi, invece, ha preferito rimanere in costume da bagno per godere al massimo del clima nordico scozzese.
Si è rivelata essere un’ esperienza davvero memorabile, un momento spensierato, di divertimento e condivisione, oltre al fondamentale contributo sociale che questo evento comporta.
La giornata di solito termina con una grande festa, dove si assapora il gustosissimo piatto tipico, il fish and chips accompagnato da un buon bicchierino di whisky per riscaldare il corpo e l’umore.
Per concludere, spero che questo mio racconto posso avervi strappato un sorriso, la voglia di viaggiare e di scoprire le meravigliose tradizioni invernali delle città europee.
Un caro augurio di buone feste a tutti!
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