a cura di Elisa Giraldo (4 BG, Linguistico Giuridico-economico)
Cari lettori e lettrici,
in questo appuntamento con la rubrica âil viaggio attraverso la tradizione culinaria ebraicaâ tutto prenderĂ un sapore di festa e vi parlerò della celebrazione che avviene durante il periodo di dicembre.
Come giĂ saprete, gli ebrei non festeggiano il Natale, ma la gioia e lâallegria non mancano, perchĂŠ tra poco inizieranno i giorni piĂš âluminosiâ dellâanno, durante i quali si festeggia Channukah, (in ebraico ×× ××× o ×Ö˛× Öť×Ö¸Öź×, hanukkah) la festa delle luci.
La festa di ChanukkĂ , tra tutte le antiche ricorrenze ebraiche, è forse lâunica che non affonda le sue radici nella Bibbia ma è stata stabilita dai Maestri del Talmud per ricordare un importante evento accaduto in Israele molti anni fa.
Antioco Epifane di Siria era uno dei successori di Alessandro Magno, erede di una piccola parte del regno, il quale desiderava intraprendere unâellenizzazione profonda nelle zone della Giudea proprio per diffondere la cultura e lingua greca. Una serie di campagne militari si avvicendarono in Terra Santa ma il 25 di kislev (corrisponde al dicembre del calendario gregoriano) 165 d.C. gli ebrei riuscirono a riprendere possesso del Tempio che però necessitava di una riconsacrazione, riaccendendo il lume che richiama la presenza eterna di D-o nella vita degli uomini. Il problema era che tutte le ampolle di olio puro vennero distrutte…Tutte, tranne una. Per la preparazione di olio puro (viene considerato olio puro quello raccolto dalle prime gocce della spremitura delle olive) occorrevano otto giorni mentre solitamente unâampolla durava una sola giornata.
Ed è in questo momento che il miracolo dellâolio avvenne!
Inspiegabilmente, la boccetta dâolio puro durò otto giorni, permettendo ai sacerdoti di produrne altro.
I grandi Maestri decisero di istituire la festa di ChannukĂ per celebrare il ricordo di questi incredibili otto giorni. CosĂŹ, ogni anno, durante la prima giornata di questa festa, si accende una candela del candelabro a nove braccia, e ogni sera, per otto giorni, se ne aggiunge una in piĂš, fino al suo completamento.
Per rendere i vicini partecipi di questo miracolo e di periodo di gioia, câè la tradizione di rendere pubblico questo ricordo, posizionando il candelabro fuori dalla finestra.
I bambini ricevono doni e giocano con le caratteristiche trottole chiamate âsevivonâ in cui vi è scritto la frase âil miracolo è avvenuto quiâ, riferito a Gerusalemme.
Proprio perchĂŠ lâolio è al centro della festa, gli ebrei usano mangiare cibi particolarmente gustosi e invitanti, tutti rigorosamente fritti.
Al solo pensiero mi viene lâacquolina in bocca e quando vi svelerò ciò di cui parlo anche voi non potrete farne a meno!
Sofficissime sfere che abbracciano un ricco ripieno di crema al cioccolato o marmellata, tuffate nellâolio bollente vengono poi ricoperte di zucchero ed assaporate durante lâaccensione del candelabro. Queste delicatezze sono conosciute dagli ebrei con il nome di “sufganyiot”, anche si richiamano molto i krapfen o le donuts americane. Al di lĂ della loro provenienza, quello che vi posso assicurare è il loro sapore incredibile, malgrado richiedano una laboriosa lavorazione, essendo un impasto lievitato.
Un altro piatto caratteristico di questa festa, sempre rigorosamente fritto ma davvero molto piĂš semplice da preparare, sono i Latkes, frittelle salate a base di patate e cipolla che risultano molto gustose.
Serviranno circa 6 patate, 2 uova, cipolla a piacere, un po’ di farina di grano tenero 00, sale e molto olio!
- Pelate le patate e grattugiatele con una grattugia dai buchi non troppo sottili. Pulite la cipolla scolate eventuale acqua in eccesso.
- In una ciotola amalgamate con un cucchiaio le patate, la cipolla, le uova, un cucchiaio dâolio dâoliva, un pizzico di sale e la farina.
- In una padella, scaldate lâolio di semi per la frittura, sufficiente a coprire interamente le piccole polpette schiacciate.
- Quando lâolio di semi è alla temperatura giusta (immergete uno stuzzicadenti e se attorno si formeranno piccole bolle sarĂ pronto) modellate i latkes con un cucchiaio e friggeteli finchĂŠ diventano dorati. Se vedete che si scuriscono troppo, abbassate la fiamma.
Sono deliziosi se consumati caldi. Buon appetito!
Per tutti gli amanti della cucina healty, i latkes posso anche essere cotti al forno preriscaldato statico a 180°, anche se il risultato sarà leggermente diverso.
Mi auguro di essere riuscita a condividere con voi la spensieratezza, gioia ed allegria di questa festa e di avervi dato unâinteressante alternativa per un aperitivo veloce.
Chag Sameach a tutti!! ( Felice festa)
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