Lettere che formano parole, le parole una frase, e una frase una storia
a cura di Carlotta Mason, 1AFM
Drin! Suonò il campanello di casa mia alle dieci e trenta di mattina precise.Finalmente era arrivata una grande e tanto attesa scatola di cartone rigido, ordinata una settimana prima dal sottoscritto.
Il corriere, quando vide qualcuno uscire dalla porta di casa, annunciò: “È lei Jason Dinner, via liberty lane n. 47?”.
“Sì sono io” risposi impaziente di aprire quel pacco. “Quanti questa settimana ragazzo?”.
“Mmmm… mi sembra sui quaranta tre signore” esclamai orgoglioso. Stupito il corriere mi salutò, e io, sapendo benissimo a che cosa si stava riferendo la sua domanda, feci un sorrisino vanitoso.
Aprii la porta di casa, mi tolsi le scarpe di pelle nera restando con dei calzini di lana bianca, e poggiai delicatamente il pacco sul tavolo di marmo della sala da pranzo.
Impaziente, utilizzai tutti i muscoli delle mie mie minute braccia, per cercare di aprire la scatola imballata perfettamente, e vi trovai all’interno trenta stupendi libri tutti per me.
Volevo divorarli uno dopo l’altro senza smettere mai di leggere. Qui, è così che funziona.
“Mi chiamo Jason Dinner, ho ventisette anni e mi piace leggere. Questo è un mondo per soli lettori.
Se non ti piace leggere, questo posto non fa al caso tuo, ma se pensi il contrario, allora sei nel posto giusto.
Quando entri a casa mia puoi notare che i muri, alcuni mobili, i tessuti del divano, i tappeti e le sedie sono decorate da lettere, lettere che formano parole, le parole una frase e una frase una storia.
In casa mia, ma anche in quella di altre persone, puoi leggere ovunque”.
Sono le undici e dieci minuti di mattina, il mio momento preferito per dedicarmi esclusivamente alla lettura dopo l’ora della tarda notte. Curiosai nel pacco, quello arrivato questa mattina: Roald Dahl, William Shakespeare, Nicholas Sparks, J.K Rowling e tanti altri.
Autori dei libri che prima o poi avrei divorato.
Vidi poi una copertina che mi attirava molto: era azzurra e lucida, con delle margherite bianchissime che fungevano da decoro.
Il libro si intitolava “ Cose che non abbiamo mai superato”. Intrigante, curioso e molto probabilmente anche romantico.
Mi sedetti sulla comoda poltrona dal color rosso-viola molto acceso del mio soggiorno, illuminato dalla luce del sole che entrava dalla finestra, emanando un leggero calore a tutta la stanza.
Aprii delicatamente il libro sentendo immediatamente il profumo della carta nuova stampata.
Un profumo a mio parere nostalgico e di tranquillità. Decisamente il mio preferito.
Toccai con le dita le pagine fine, lisce e bianche della carta sfogliandone una dopo l’altra.
“Il mio compito era leggere, era il mio lavoro, mi pagavano per fare questo.
Nel mio mondo chi legge ha sempre una marcia in più rispetto a chi legge poco o proprio per chi non legge affatto.
Questo mondo è un posto per soli lettori e chi non legge commette un grave reato da pagare con il carcere o con una pena pecuniaria, che ovviamente, si pagherebbe leggendo.
Chi legge di più è ricco e quindi chi legge di meno di conseguenza sarà più povero.
Povero di conoscenza, di cultura, di fantasia.
La nostra legge influisce anche sulle nostre vite; è obbligatorio scrivere almeno due libri ogni sei mesi, così che la maggior parte di noi possa diventare uno o una scrittrice professionista.
Tutti i libri scritti, e i nuovi vanno nell’infinita libreria presente nel sotto terra.
Enormi e lunghissimi scaffali di legno di ciliegio fatti per contenere una quantità infinita di libri di ogni tipologia, colore, dimensione, lunghezza e profumi differenti.
È il mio posto preferito, in assoluto, e lo sarà per sempre.
Finito di leggere le prime duecentocinquanta pagine , salii le scale per andare in camera mia a scrivere il mio sesto romanzo dell’anno.
Con i piedi ben saldi alla sedia cercai di arrivare all’alto scaffale dove tengo la mia macchina da scrivere tentando il più possibile di non cadere dalla sedia che stava iniziando a tremare sempre di più.
“ Finalmente posso dedicarmi alla scrittura, il mio rifugio, il mio sfogo, la bellezza di raccontare qualcosa di mio” dissi quando poggiai la pesante macchina da scrivere sopra la scrivania di legno.
“Tac-tic-tac-tic-tac” i tasti della tastiera suonavano quasi da soli. Avevo così tante idee che volevo scriverle tutte immediatamente prima di potermene dimenticare qualcuna.
Vi è mai capitato?
I due innamorati della mia storia sono speciali e questo è il racconto di un amore a distanza: lei che si è appena trasferita in un’altra città, e lui che ancora adesso aspetta il giorno in cui tornerà, e la speranza che un giorno finalmente cadrà tra le sue braccia in un caldo, nostalgico e tanto atteso abbraccio.
Due persone che hanno vissuto molte avventure insieme, sono costretti a non vedersi più per un lungo periodo di tempo, anche se la distanza, pur essendo una cosa difficile da gestire, non li ha separati, ma invece fortificati.
Sarebbe questo l’insegnamento della mia storia, che sto scrivendo ormai da tre mesi a questa parte.
Ogni cosa che scrivo, che racconto, che penso, cerco di trasformarla in una storia al fine di trarne un insegnamento.
Ad esempio in questo caso non è detto che la distanza tra due persone innamorate, possa essere la fine della loro storia, perché si può andare avanti anche superando le difficoltà della vita.
Leggere e scrivere sono il mio tutto… perché io posso scrivere o leggere lettere, che diventano parole, le parole una frase, e una frase una storia.
Una storia che se scritta bene, può donare e generare un grande carico di emozioni diverse, che può regalarci sorrisi e risate, che può portare lacrime, dolore o anche sofferenza verso quello che sta accadendo.
Rabbia e frustrazione.
Paura e disagio.
Emotività.
Leggere è viaggiare attraverso un mondo che secondo me non esiste, ma da cui puoi prendere spunto dalla storia per “romanzare” la tua vita.
È scoprire, pensare, è un traguardo; un grande beneficio che porta grandi cose.
Ma anche un grande sacrificio che costa tempo.
Se non siete grandi lettori, se non sapete che cosa leggere, o che libro prendere, vi consiglio la mia storia.
Esatto, quella che sto scrivendo in questo momento.
Spero che un domani i miei libri possano arrivare anche a voi. Spero che un domani le mie parole possano riempirvi il cuore.
Spero che un domani leggiate la mia storia e piangiate dalla felicità di aver letto una storia meravigliosa.
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