STATI GENERALI DELLA NATALITA’: perché dire di proporre soluzioni quando si è focalizzati solo su una?

Una riflessione che non toglie nulla al valore di quanto discusso, ma arricchisce gli argomenti del dibattito.

A cura di Beatrice Negrini, 4AS (Liceo scientifico tradizionale)

Il 14 maggio scorso, all’Auditorium della Conciliazione di Roma, si sono tenuti gli Stati Generali della Natalità. Questo incontro, al quale hanno partecipato figure di rilievo quali Papa Francesco e il premier Mario Draghi, aveva lo scopo di informare e sensibilizzare gli italiani sul problema della denatalità (decremento o arresto della crescita della natalità) e di riflettere su possibili soluzioni per invertire questa tendenza demografica che caratterizza il nostro Paese. 

Nonostante la ricchezza delle informazioni condivise durante l’evento da diversi esperti, dalle statistiche alla discussione di aspetti di ordine morale, è stato per me impossibile non notare come esso abbia tralasciato un’importante possibilità rispetto al suo secondo obiettivo.

Durante le quattro lunghe ore dell’incontro, infatti, non è mai stata esposta l’adozione come soluzione. In Italia non è ancora molto sviluppata rispetto ad altri Paesi, ma potrebbe comunque rivelarsi un’idea portatrice di felicità, che contribuirebbe al futuro equilibrio, incrementando la crescita delle famiglie ed aumentando la futura forza lavoro. Inoltre, al momento, i bambini adottati dalle famiglie italiane non vengono calcolati nel tasso di natalità del nostro Paese.

Da una prospettiva più globale, invece, il nostro pianeta è sovrappopolato. Infatti, se da un lato troviamo dei Paesi in cui le coppie hanno più figli di quanti effettivamente ne potrebbero supportare, e quindi sono costrette a darli in adozione sperando per loro un futuro migliore, dall’altro ce ne sono degli altri, come l’Italia, dove tra pochi anni gli anziani si troveranno ad essere in quantità maggiore rispetto ai giovani che dovranno supportarli. 

Perciò, anche se è stato corretto parlare di incentivare le nascite agli Stati Generali, avrebbero comunque potuto rendere l’evento più inclusivo per tutti presentando diverse soluzioni, tenendo conto del fatto che anche in Italia ci sono bambini che aspettano di avere una famiglia e coppie che per qualsiasi tipo di ragione non possono avere figli. Da un punto di vista sociale, i tempi cambiano e sempre più donne oggi hanno la possibilità e la libertà di crearsi una carriera lavorativa che spesso ostacola il desiderio di diventare madri. Così, quando trovano la stabilità finanziaria e sentimentale, non ne hanno più l’età e quindi la capacità fisica (le statistiche dell’ISTAT rilevano una media di 1.27 bambini per madre in totale nel 2019). Tuttavia, non è detto che con essa anche il desiderio di maternità scompaia. E’ proprio per questo che l’adozione potrebbe rivelarsi la soluzione ideale per molti, rendendoli felici, non impattando negativamente sulla sovrappopolazione mondiale, e aiutando il riequilibrio della popolazione italiana. 

Alla luce di ciò, un intervento sull’adozione avrebbe potuto essere d’aiuto non solo in relazione all’obiettivo dell’incontro, ma anche per una sensibilizzazione all’argomento, che purtroppo è ancora un tabù in questo Paese, nonostante sia a tutti gli effetti un dono anch’esso, frutto di tanto amore e generosità e portatore di infinita felicità.

Per saperne di più sull’evento per intero consultate il sito degli Stati Generali della Natalità https://www.statigeneralidellanatalita.it/

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